mercoledì 5 dicembre 2012

La prima mossa spetta a me.

Ecco. Mi ritrovo sulla scacchiera. Un pedone, sono solo un pedone. Un singolo pedone contro altri pedoni, torri, cavalli, alfieri, re e regina. Fare la prima mossa spetta a me. La Voragine o tutto il resto? Prima il resto. La Voragine è ancora troppo grande, troppo profonda, immensa. I ricordi e gli spettri del mio passato continuano a scavare, sempre più profonda, sempre più gande, sempre più imbattibile. Nonostante ciò non riesco ad affrontarla. Lei è la Regina, io il pedone. Quindi mi muovo verso gli altri pedoni. Nonostante siano maggiori di me, mi faccio forza. La forza proviene da tutte quelle persone che mi sono vicine, ma soprattutto da quella " persona".  Lei vorrebbe prendersi parte della mia Voragine. Alleggerire un po' questo peso, questo immenso peso. Ma non posso lasciarglielo fare. La Voragine è mia. Causa del mio dolore, delle mie sofferenze. Non voglio che venga coinvolta pure quella persona. Il dolore è mio. Il passato è mio. La prima mossa dev'essere la mia. Ma grazie comunque. Questa partita la devo combattere da solo. Mangiare pedina per pedina, inclusi re e regina. Però devo stare attento a non farmi mangiare. A non farmi eclissare dai ricordi, dagli spettri, dalla Voragine. La partità è iniziata. La partita è lunga. Le forze sono poche. Il tempo pure. Ma devo resistere. Sarà dura. Ma devo combattere. Voglio combattere. Re e Regina, io sono un semplice pedone, ma riuscirò a mangiare pure voi.

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