lunedì 3 marzo 2014

You're my heroine, you're my book.

Se ti dovessi descrivere, non ti paragonerei né ad un fiore né ad una stella, sarebbe troppo scontato. 
Poi cadrei nel banale, nell'ordinario e di te si può dire di tutto, tranne che sei una persona ordinaria.
Ora come ora, sembra strano a dirsi, è come se tu fossi un'eroina per me, la mia eroina.
Ogni preoccupazione, ogni qual volta che ho paura, che vorrei spaccarmi le mani, spaccarle a qualcuno, gridare, ogni volta che c'è qualcosa che non va, proprio come se tu fossi uno di quei personaggi dei fumetti, io "corro" da te. 
"Corro" e ci sei.
Sei sempre lì, pronta a distrarmi, a consolarmi, a ripetermi che le cose andranno bene, anche se temo sempre che bene non andranno. Ma tu ci sei.
E la tua sola presenza mi è d'aiuto. 
E se da un lato sei l'eroina che mi salva, dall'altro sei l'eroina che mi calma. Sì, proprio come la droga che ti inietti in vena, che qualcuno l'ha descritta come "un orgasmo, ma mille volte più intenso".
Sei come il libro che mi accoglie nei momenti no. Uno di quei libri che sono un po' vecchi, con la copertina rovinata, che a guardarli non gli daresti molto. Ma al loro interno, il loro contenuto, la loro storia, è qualcosa di avvincente, che ti travolge, facendoti dimenticare di tutto e di tutti.
E, proprio come quel libro, ti leggerei per ore e ore. Farei scorrere le mie dita sulla tua pelle, un po' come si fa con le pagine dei libri. Ti fisserei negli occhi e mi distrarrei cercando di contare le tue lentiggini, anche se sarebbe da stupidi, come se questa e quell'altra fossero le parole incise su una pagina, la tua pelle.
Devo ammettere però che, di tutto ciò, un po' di paura ne ho. Di certo meno di te, che ti ritrovi dedicate le parole di un quasi-folle, 'ché so benissimo che non è da tutti scrivere cose così ad una persona che è appena entrata a far parte della tua vita.
Sta di fatto che di paura ne ho. Non capita tutti i giorni di affezionarsi tanto ad una persona e con te, devo ammettere, ho fatto uno scatto mostruoso, uno sprint degno di nota. Ma per una volta, come hai potuto notare, mi voglio fidare.
Voglio buttarmi da questo grattacielo, alto decine di metri, sapendo che la mia Eroina è pronta a prendermi, sperando che lo sia per davvero.
Voglio prendere quel libro dallo scaffale, un po' rovinato, che dalla copertina non mi sarei aspettato nulla, sapendo che racconta una delle più belle storie dell'universo intero.