martedì 19 agosto 2014

Agosto 19, 2014.

Diciannove Agosto duemila e quattordici. 
Diciannove Agosto duemila e tredici. 
È passato esattamente un anno da quella sera. 
Te la ricordi? 
Io si. Nei minimi dettagli. 
La sigaretta che stavi rollando e quella che stavo fumando io. 
La tua espressione e la tua prima lacrima. 
Anche il sorriso fra quelle lacrime. 
Il fiato che mi mancava, ma che facevo finta di nulla. 
Quei fiumi di parole che mi son riecheggiati nella testa per giorni e giorni, per settimane, forse mesi. 
Penso che quel giorno non lo dimenticherò mai, un po' come quello del nostro primo bacio. 
Iniziò tutto sotto la pioggia, noi due ed un ombrello. 
Finì tutto sotto la pioggia, io, da solo, che torno a casa. 
È strano il modo di agire dell'universo in certi casi, sembra quasi si diverta in certi momenti. 
Sta di fatto che io me li ricordo gli ultimi minuti passati assieme, quella panchina, il tuo cortile, i tuoi occhi. 
La tua voce e il tuo profumo un po' meno. 
Ricordo il senso di vuoto che mi portai a dietro i giorno seguenti. 
Ricordo le litigate dopo la nostra storia, che non avevano senso. 
Ricordo tutti i miei sbagli, ma anche i tuoi, nonostante fossero pochi. 
Ricordo le volte che ti ho tirato bestemmie a dietro, le volte che ho mandato a fanculo qualcuno per niente, solo perché ero incazzato dopo una litigata fra noi due, sempre senza senso. 
Ricordo anche tutte le volte che ti ho vista passare sul tram, a inizio anno, mentre andavo a scuola e il fiato che si faceva corto e nullo per un secondo. 
Ricordo tutte le volte che, nonostante tutto, sarei voluto venire da te giusto per fumare una sigaretta e parlare un po', per sentirmi di nuovo libero, di nuovo me stesso, ancora un po' a casa. 
Senza contare le volte che mi sarebbe bastato un tuo abbraccio per spaccare il mondo intero, cosa che non ho fatto. 
Ricordo anche tutte le volte che ti ho pensata appena vedevo una ragazza coi capelli biondi per strada. 
Ricordo benissimo quella volta che ho sentito una scia di profumo al cocco, che mi sono fermato un attimo e mi sei apparsa in mente. 
Ricordo ogni soprannome che ci eravamo dati ed ogni data importante. 
Sai, non smetterò mai di ricordarmi tutto ciò. 
Sei, in qualche modo, ogni tanto, il mio tallone d'Achille, il mio punto debole, il mio segreto più oscuro. Sei la persona che più di ogni altra porterò nel cuore. 
Sei e sarai per sempre il mio primo amore, il mio primo "ti amo" sussurrato. 
Sarai sempre quella a cui ho tirato e a cui tirerò dietro bestemmie per quello che è ormai passato. 
Ma sarai sempre quella che ho ringraziato e quella che ringrazierò per ogni cosa che ha fatto per me, che mi ha dato. 
Quella che ringrazierò per avermi reso quello che sono.