lunedì 22 agosto 2016

"Tutti i problemi sono pregati di scendere alla prossima fermata"

Inizio   a   chiedermi   se   effettivamente   io   non   sia   una   calamita   per   i 
problemi.
Non sto chiedendo se io sia il problema, ma se li faccia gravitare attorno 
a me.
Lasciatemi spiegare.
Funziona,   più   o   meno,   così:   conosco   qualcuno,   ci   instauro   un   rapporto, 
indipendentemente   da   quale   tipo   possa   essere,   sembra   andare   tutto   bene, 
risa,   bei   momenti,   ricordi   in   via   di   sviluppo,   un   po'   come   i   cantieri 
infiniti nelle periferie milanesi, poi, ad un tratto, eccolo: il problema.
“IL” nel migliore dei casi, la maggior parte delle sono I PROBLEMI.
E lo scrivo pure in maiuscolo per farvelo scandire bene nelle vostre menti 
e per marchiarle a fondo con quelle due parole.
Sembra sia diventato inevitabile, una sorta di affermazione della legge dei 
grandi numeri: col passare del tempo, che tu lo voglia o no, se è probabile 
che qualcosa accada, ti accadrà e più alta è la probabilità che accada, più 
volte ti accadrà.
Bene,   la   cosa   che   deve   accadere   a   me,   evidentemente,   è   l'arrivo   dei 
problemi. 
Io  me li immagino,  lì,  in fila  alla pensilina  del  tram,  ad aspettare  di 
salirci sopra e scendere alla fermata giusta.
Prossima fermata: vita di Itam”.
Il tram pieno, i problemi ammassati.
Si spingono, si urtano, ogni curva li fa oscillare come un pendolo, destra 
sinistra destra sinistra.
Fermata: vita di Itam”.
E il tram si svuota.
Che poi, che vogliano da me, manco loro lo sanno, eppure eccoci qua.
Un bel raduno: io e i mille problemi che le altre persone mi fan scivolare 
in testa.
Lo vedete? Lui è il problema di tizia che ha litigato con tizio e che poi 
ha rifilato a me.
Lui invece è di quella volta che l'ex l'ha tradito.
Lei invece è la puttana di malattia che ha colpito la testa di cosa, mentre 
l'altra   è   sua   sorella,   sempre   mignotta,   che   ha   colpito   il   colon   di 
quell'altra.
Insomma,   son   tanti,   diversi,   un   po'   infami,   un   po'   zoccole,   un   po'   per 
tutti i gusti, come si suol dire.
Potrei farci un annuncio su internet.
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POSSIBILITÀ DI COMPRARLI IN GROSSE QUANTITÀ PER ULTERIORE RIBASSO”.
Sia mai che qualcuno li voglia, chissà.
Che poi, basterebbe poco per evitarli, insomma, un po' di sincerità qui, 
più   bontà   là,   un   pizzico   di   amor   proprio   ed   è   fatta,   non   mi   sembra 
complicato.
O almeno basterebbe tenerli per sé.
Io stesso ne sforno di nuovi, belli e grossi, ma almeno cerco di limitarli 
alla mia vita senza intaccare quella di nessun altro.
Basta poco per non infastidire gli altri e travolgerli con orde di problemi 
sudati, nervosi e infastiditi.
Basta poco.
Eppure rieccoci qui. 
Io, me, i miei problemi, i vostri e i loro.

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